Ebbene sì. Davanti a casa mia c’è un benzinaio. E davanti al benzinaio, stanotte, pochi minuti fa a dire il vero, qualche gran pezzo di merda ha deciso di accendere un bel falò. Ha preso un sacco della spazzatura pieno di bottiglie d’olio vuote (olio motore, mica bruscolini), l’ha posizionato ben bene contro un povero albero indifeso, ci ha messo sopra un po’ di carta e voilà, la pira è pronta! Peccato la vicinanza stretta con le pompe di benzina (alla faccia della 626… ).
Bella scenetta in effetti. La immagino così, ricostruendo a posteriori.
Per fortuna sono una girovaga notturna, appena uscita dal ristorante cinese, due chiacchiere e a casa. Giusto il tempo di metter giù il piede dall’auto e godermi la scena dell’incendio mentre il mio accompagnatore se ne andava salutando. Poca roba, un fuocherello poco più che fatuo.
E qui si è posto il problema: da un lato la cronachista voleva far due foto, dall’altro la stessa persona ha preferito armarsi di canna dell’acqua e spegnere il tutto (un estintore mica ce l’ho, lì in ingresso, domani lo compro!). Roba da pochi minuti, lo ammetto. Ringrazio anche di aver la canna per annaffiare proprio vicino alla porta d’ingresso. Quando sono arrivati pompieri e Carabinieri era già tutto spento. A dire il vero avevo già spento tutto. E i vicini cominciavano ad affacciarsi richiamati dal trambusto di sirene spiegate. A ben pensarci, ora, un po’ di fifa ce l’ho anche avuta. Sarà quell’insano pensiero benzinaio-benzina-fuoco-potevamo-saltare-tutti-in-aria che mi martella adesso nella tempie. I piromani del martedì sera erano dei dilettanti. E una dilettante ha messo fine alla loro bravata. Però… cazzo… (perdonatemi) quanto vorrei che agli stronzi di turno bruciasse il culo fino alla fine dei loro giorni. Per i miei tre impagabili minuti di paura. Non per altro.

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