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30 giovedì Apr 2009
Posted appunti di viaggio, milano
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29 giovedì Gen 2009
Posted appunti di viaggio, lavorare stanca, milano
inE poi venitemi a dire che i "re del fai-da-te" sono quelli sopra!!!
Stesso bus, stessa fiancata. Stessa recessione?
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11 martedì Dic 2007
Posted anime candide, milano, now panic
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02 mercoledì Mag 2007
Posted animali, appunti di viaggio, milano
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22 domenica Apr 2007
Posted appunti di viaggio, calcio, milano, sport
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25 lunedì Set 2006
Posted anime candide, appunti di viaggio, calcio, milano
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05 lunedì Giu 2006
Posted appunti di viaggio, milano
inSole. Il display recita 20°C. La Wespa si accende piano ed esce da sola dal parcheggio. Nelle retro è sempre stata molto migliore di me. Chiudo la porta rossa, poi il cancello rosso. E siamo in strada. Stamattina c’è un traffico pazzesco. Sarà che ho poca voglia di guidare e lascio fare tutto a lei, sarà che anche lei non ha tanta voglia di zigzagare, ma ci metto 11 minuti ad arrivare a metà circonvalla. Poi basta. Io dormicchio e la Wespa si scoccia. Imbocchiamo la corsia preferenziale. Libera.
Semaforo. Il semaforo è rosso. Il bello dell’essere trasportata è che ti puoi guardare attorno. Bene. A sinistra c’è un paio di calzini bianchi con mocassino beige. A ore 9 un sandalo con tacco, 10 centimetri almeno, aperto sul lato, marroncino chiaro con calza di nilon grigio-perla; davanti a me un paio di nike in pelle bianche con striscia azzurra, il superclassico, è il calzino corto grigio-topo portato con peli che troneggiano sul polpaccio che fuoriesce da un paio di bermuda kaki a destare qualche perplessità. Sulla destra un paio di stivaletti da moto, rossi (se solo non avesse un vecchio Ciao…). Mentre mi soffermo sul sandalo del vecchietto in bici scatta il verde. La Wespa parte come una saetta, e non vedo altro.
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08 sabato Apr 2006
Posted le interviste possibili, milano
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Non so chi sei, non so perché lasci queste scritte in giro per i muri di Milano. Non sei certo il più spiritoso, e graficamente anche la tua firma è un filino triste, quindi, in effetti, sarebbe meglio cercar di parlare con qualcuno di un po più valido, ma io ho scelto te. Probabilmente perché ogni tanto ci vuole anche un inno alla mediocrità. Chiunque tu sia, batti un colpo. Vorrei farti un paio di domande, sono una "ficcanaso" patentata e vorrei sapere chi sei e perché lasci questa scritta in giro per i muri di Milano.
Ovviamente anche ogni sorta di delazione sarà più che benaccetta. Siete amici di questo "graffitaro"? Siete suoi nemici? A me non importa. Io sono solo curiosa di sentire le sue – e anche le vostre, se vi interessa – motivazioni. Nella rubrica "le interviste possibili" lo spazio non manca. Grazie in anticipo.
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26 domenica Mar 2006
Posted anime candide, appunti di viaggio, milano
inCerto, domani il centro sarà uno sfacelo di sporcizia e vetri rotti, di netturbini incazzati, e anche qualche ambulanza l’abbiamo sentita passare veloce, raccattar qualcuno e poi sparire nel traffico.
Ma è poca cosa rispetto a quella partita di pallone improvvisata all’ombra del Duomo, complice un po’ d’alcool e una bottiglietta di plastica vuota. Tutti contro tutti senza nemmeno le porte. Trucco pesante, minigonne e stivaloni a fianco di extracomunitari, capi firmati e giovincelli con la cresta… nulla come dare un calcio a quella bottiglietta ha fatto sorridere. E noi, gli artefici dei primi tre passaggi, ci sentiamo fieri di questa bagarre ridanciana. Un ragazzino in giacca militare scivola e pesta l’osso sacro sul pavé, un gran bel liscio, come si suol dire, ma mica si arrabbia, si rialza dolorante e si scusa per aver mancato il passaggio. Un suo compagno l’insulta dicendo che se la cava peggio che con le ragazze. E io rido. Io rido, perché lo so che da me non passerà nulla, ero un gran portiere in gioventù e mica ci si dimentica… e così è.
Sono le tre passate e nessuno si muove, sono ancora tutti là, chi gioca, chi ride, chi seduto sul marciapiede con l’occhio perso nel bicchiere. Un ragazzino mi ferma mentre attraverso corso Vittorio Emanuele, mi aggancia per il braccio e cerca di portarmi con se. Rido, come sempre – potrebbe essere mio figlio -, glielo dico anche ma lui insiste. Vengono a raccattarmi due amiche, che, stampandogli un bacio al rossetto sulle guance mi trascinano via… ridiamo per mezz’ora. Che il giovincello aveva vent’anni! Mammamia! “Ho vent’anni! Mica sono un bambino!”.
Poi le foto… che gli Omenoni mica si posso lasciare tutti soli in questa notte bianca. Sono loro a tenere su Milano da quasi 500 anni. Ed eccoci qui, a far le sceme sdraiate tra i faretti del marciapiede. Che stanotte siamo tutti belli!
Sono le quattro, e la gente è ancora là. Un’ultima birra in via Larga, al locale dei gay… in strada, come d’estate; in strada, che se ti volti appena la vedi, la Madùnina. Lassù, per nulla annoiata da questo rumore di traffico umano. Da questa fiumana di nottambuli liberati, per una volta, dal grigio che non è nostro.
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23 lunedì Gen 2006
Posted appunti di viaggio, milano
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